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giovedì 1 agosto 2019

L'asino che vola

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La capacità di liberarsi nell’aria è una caratteristica dell’asino che vola, è una abilità che parte dal decollo: dal decollo o dal tracollo, dipende da quanto impiega per imparare a spiccare il volo.

L’asino che vola nasce senza ali, gli spunteranno nei primi mesi di vita. Da principio l’asino non vola, saltella. Intorno al quarto mese, due piccole protuberanze sul dorso, si aprono e spuntano le ali, simili a quelle dei chirotteri. Ci vorrà ancora qualche mese, affinché le ali siano pronte per far volare l’asino. L’asino che vola è leggero, pesa poco più di una piuma, più-ma non troppo. E’ socievole, mite, un po' gonzo e un po' ganzo, al contrario dei suoi simili di razza: non è cocciuto, non è stupido e nemmeno pigro. Infatti mai nessuno lo chiama ciuco, e nemmeno somaro. Ha il pelo corto e morbido, e più scuro del color ambra chiaro e più chiaro del color ambra scuro, cioè dello stesso colore di alcune zucche fra i vapori sospesi nell’aria, forse leggermente più lindo . L’asino che vola, può essere cavalcato, ma solo da chi non soffre di vertigini, e di veritagini. Può raggiungere la velocità di circa sette/diecimila chilometri all’istante, dipende dalla sua alimentazione. L’asino che vola si nutre di prodotti light, si disseta di fanta- sia in bottiglie che in barattoli. L’asino che vola è stravagante, ha la testa leggera e i pensieri vaporosi. L’asino che vola, volava già ai tempi degli Pterosauri...e lì non faceva una grande figura, questi ultimi avevano un’apertura d’ali pari a dieci metri. Ma l’asino con la sua apertura pari alla metà della metà dell’apertura dei Pterosauri volava così in alto che divenne amico di Mercurio. 

 – Oh Mercurio, pianeta dei termometri in via d’estinzione, messaggero degli dei, Ermes che non sei altro – lo salutava così, in modo cosmico. Ma Mercurio, spesso aveva la luna storta: tutta colpa delle sue congiunzioni astrali!














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