TUTTE LE MIE POESIE
sabato 30 maggio 2020
Echi di colpe
Sfoggia una sottana nuova
sotto un abito
di panno scuro
S'intravede il pizzo
lavorato a mano
nelle notti senza luna
Strofina il merletto
le ferite rimarginate
sulle ginocchia nude
Si smaschera il pudore
e diventa puro il desiderio
per la prima volta senza peccato
venerdì 29 maggio 2020
Smeraldi
Smeraldi i pensieri
scrocchiano come rami
tra le tenere fronde
di una magica selva
Gli alberi s'inchinano
come servi fedeli
e le foglie ridacchiano
battendo le mani
Smeraldi diventano gli occhi
e trattengono la bellezza
quando il grigio cemento
circonda e confonde
sabato 16 maggio 2020
Immagine
Mi aspetterò sotto la pioggia
osservando l'immagine
riflessa in una pozzanghera
Mi aspetterò nell'acqua
che si asciuga
e porta via l'immagine di me
Mi aspetterò seduta
seduta su un muretto
guardando germogliare fiori
e sarà primavera
Come acqua piovana
Tienimi con te
nel desiderio
o nel tormento
decidi tu
Spogliami di notte
e diventerò tua amante
Vestimi al sorgere del sole
e sarò riflesso
Nascondimi in una bugia
voglio essere vera
solo per te
Diventerò illusione
e mi amerai ancora
Tienimi nel palmo delle mani
come fossi acqua piovana
Portami nella tua bocca
come se ti stessi nutrendo
Fiore selvatico
Si contrae l'andare
nell'acre odore di palude
Slega i passi
il profumo di un fiore selvatico
Distillo verità da ogni petalo
La bellezza risarcisce
il tempo della cecità
con un bacio sugli occhi
martedì 12 maggio 2020
Il giunco
Il corpo è un giunco
che balla senza vento al centro di una stanza
La notte dorme ovunque
ma ha gli occhi aperti
sui passi che s’inciampano
È freddo sotto i piedi
le gambe tremano
e non vanno a tempo
Un brillio s’affaccia alla finestra
e capovolge il buio nella luce
Il sole è venuto a prendermi
mi porterà ai bordi di una fonte
mi inviterà a ballare un valzer con il vento
Ho resistito così bene all’inverno
È di seta il vestito leggero
Proibite passioni ardono
in piatti d'ottone
tra illusioni e calore
e si sente l’assenza
su labbra che sfiorano
vetri appannati
e segni di bocche
e occhi che si chiudono
in estasi vinte
e deliri sconnessi
e scommesse mai perse
di due corpi ribelli
Un’anima sola
e il desiderio di pelle
Nudi coperti da scialli di lana
ma è di seta il vestito leggero
e traspare il corpo di donna
che legge le carte al suo amante
e scalza improvvisa una danza
che trema pareti di finto cristallo
e si sgretola in ogni pulsione
l’amore prudente
lunedì 11 maggio 2020
Il luccichio
Cammino ad occhi aperti nel buio
Il richiamo del sangue
destreggia un corpo sfibrato
La carne si espande
come una macchia
Sbiadisce e si ricompone tra i fiori
La vita riavvolge il nastro
sull'universo
è un impulso naturale
Il luccichio
sabato 9 maggio 2020
Il foglio bianco
Intrappolati nella notte
pronti a sfiorare
un'altra pelle
Le parole schizzano
dai pori del conflitto
si posano adagio
e tu diventi specchio
Diventi palude del mio pianto
diventi carne che mi stringe
diventi spirito di china
che da respiro
e soffoca
l'inganno
venerdì 8 maggio 2020
Strade
Percorro strade deserte
Seguo carreggiate infangate
Cerco la verginità dei sentieri
Mi perdo nella possibilità
Varco la ragione
Approdo al mistero
giovedì 7 maggio 2020
Anelli d'oro
Mi aggrappai alle pareti
scivolose del tempo
Nella fatica d’anelli
le mie dita si coprirono
Anelli d’oro
Luccicanti
Su mani che stringevano
il possesso dei miei anni
Nella caduta mi accorsi
che aggrapparmi
era servito a farmi cadere
Il viaggio di ritorno
Ho preso la mia barca
e all'alba son partita
nessuno mi ha veduto
soltanto un marinaio
dormiva sulla sabbia
Con me ho una valigia
ho messo tanta rabbia
avvolta dentro a un telo
Nel fondo vi ho incastrato
tutte le colpe e i jeans
Infine vi ho infilato
tutte le scarpe rotte
colpevoli di aver portato a spasso
Con me ho una valigia
ho messo tanta rabbia
avvolta dentro a un telo
Nel fondo vi ho incastrato
tutte le colpe e i jeans
Infine vi ho infilato
tutte le scarpe rotte
colpevoli di aver portato a spasso
per anni la paura
Un tonfo e la valigia
nel mare è sprofondata
Leggera ora è la barca
la culla la marea
nel viaggio di ritorno
Un tonfo e la valigia
nel mare è sprofondata
Leggera ora è la barca
la culla la marea
nel viaggio di ritorno
Ho preso la mia barca
e in mare sono andata
ho preso la mia vita
e a riva son tornata
È sveglio il marinaio
Chi ha messo la scarpa sul letto?
C’è adesso un gatto sul tetto, una scarpa sul letto e una bella signora un po’ matta, che beve un caffè.
Il gatto si lancia dal tetto e atterra tra fioriti mughetti, nel giardino della bella signora un po’ matta. Il gatto s’affaccia alla porta finestra e vede la scarpa sul letto. La signora sorseggia il caffè e guarda il gatto con aria sospetta. La scarpa sul letto, spaiata si è rotta di stare da sola e sogna la scarpa colore violetto che è sotto al letto.
– E’ sotto al letto la scarpa violetto? La compagna della scarpa sul letto? Esatto!
Il gatto con la zampetta, apre la porta finestra e fa un salto sul letto.
– Una scarpa sul letto? Chi ha messo una scarpa sul letto?
La bella signora un po’ matta, ha messo una scarpa sul letto e una scarpa sotto al letto. È distratta!
Il gatto s’insila nella scarpa sul letto, gioca coi lacci, si rotola e la scarpa cade ai piedi del letto.
La bella signora si liscia i capelli allo specchio e con sguardo sbilenco guarda il gatto che è dentro la scarpa caduta ai piedi del letto.
La signora un po’ matta si veste con un abito a fiori un po’ stretto. Il gatto fa un salto sul tetto e scompare di fretta. Le scarpe appaiate ai piedi del letto, ammirano la bella signora e la portano a fare un giretto.
– Che bello quel gatto! Dice la scarpa che stava sul letto.
– Che bello quel gatto! Risponde la scarpa che stava sotto al letto.
La bella signora saltella beata sul basso muretto, rincorre farfalle e intona un dolce sonetto.
– Fortuna che è matta e che ha messo la scarpa sul letto!
Chi l’avrebbe mai detto: due scarpe innamorate di un gatto.
È perfetto!
Il gatto s’insila nella scarpa sul letto, gioca coi lacci, si rotola e la scarpa cade ai piedi del letto.
La bella signora si liscia i capelli allo specchio e con sguardo sbilenco guarda il gatto che è dentro la scarpa caduta ai piedi del letto.
La signora un po’ matta si veste con un abito a fiori un po’ stretto. Il gatto fa un salto sul tetto e scompare di fretta. Le scarpe appaiate ai piedi del letto, ammirano la bella signora e la portano a fare un giretto.
– Che bello quel gatto! Dice la scarpa che stava sul letto.
– Che bello quel gatto! Risponde la scarpa che stava sotto al letto.
La bella signora saltella beata sul basso muretto, rincorre farfalle e intona un dolce sonetto.
– Fortuna che è matta e che ha messo la scarpa sul letto!
Chi l’avrebbe mai detto: due scarpe innamorate di un gatto.
È perfetto!
lunedì 4 maggio 2020
Schiocchi
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