TUTTE LE MIE POESIE

Mani d'argilla

DESIDERI

Creature raffinate
mi possiedono nelle notte senza luna
Sono immagini proiettate
sui muri lucidi del silenzio
Libere si nutrono di una calda fantasia
Senza pudore si spogliano ai piedi del letto
poi si rivestono di sogni
e svaniscono


E' GIORNO

Conto i passi dell'impazienza
su mozziconi schiacciati sotto le suole
Il tempo è fermo
sulle rotaie di un treno in ritardo
I pugni chiusi stringono l'attesa e
il maglione cela il duello
dei padroni della notte
Si contrae il sole ancora invisibile
e vince con il primo raggio
la battaglia con il buio
E' giorno



MANI D'ARGILLA

Sto dalla parte del tempo che
passa è lui il viandante
vestito con abito nuovo
coperto di pezze

Mai vorrei tornare indietro
non saprei rivivere l'ingenuità
della fanciulla senza spalle
e senza seno

Sto dalla parte del tempo che passa
a lui concedo di modellarmi
con mani d'argilla
che sanno dove toccarmi




SONO FIGLIA DEL VENTO

Sono figlia del vento
che asciugava la terra
nei giorni passati a cercare cicale
nel grano maturo
Era estate
Sono figlia del vento che asciuga il lamento
nei giorni passati a cercare parole
nel taglio del sole
E' inverno


MANCANZA

Il ricordo
una nulla presenza
negli specchi rivolti al mio sguardo
mi appare un frammentoi
Lo vesto
lo spoglio
lo lego e lo sciolgo a pilastri di sogni
gli dono parole
lo ascolto
lo adoro
Poi l'immagine muore nel buio che avanza
e il ricordo diventa l'assenza



GIOCO

Gioco d'azzardo con la mia vita
punto sul nero degli occhi e non vinco
punto sul rosso del sangue e perdo
Gira e gira la ruota
si ferma su numeri senza valore
riempie le sacche di falsi denari
e ride la sorte
che ha nelle tasche la morte
Gioco d'azzardo con la mia vita
punto tutto su quello che sono
e gioco a difendere ogni illusione



HO IL CUORE ALTROVE

Ho il cuore altrove e non importa
se ho le scarpe allacciate troppo strette
fatica sento del peso dei passi
me ne gusto il procedere
Ho il cuore altrove e non importa
se gli occhi si posano su un finto bagliore
di quelle luce
anche se vana
ne colgo l'attimo
Sarà la notte ad illuminarmi
Ho il cuore altrove e non importa
se la vita è un ballo in maschera
Ballo pure io
e mi diverto col nulla



SOLITUDINE

Strisci sul corpo
come un serpente domestico
Lenta ricami la pelle
con aghi dalla punta d'ovatta
Bruciamo fogli di storie mai scritte
Io cenere e inchiostro
divento tua amante
e amo il tuo assurdo silenzio




SIAMO REALI

Abbracciami e tieni stretta la mia libertà
sfiorami prima l'anima
poi la pelle

Respira il mio silenzio
senza toccare le lebbra
desidero un bacio lungo e appassionato
sospeso sula bocca

Illudimi che sogno
Illuditi che mi sveglio
Nell'illusione di esistere siamo reali







A PRIMAVERA

A primavera le nuvole bianche
sono angeli che ricamano il cielo
Le gemme prigioniere del freddo
fanno esplodere fiori dal grembo
Il poeta trova nuove parole
le ruba al silenzio degli angeli in volo
dai grembi socchiusi raccoglie i colori
li intreccia al ricordo del freddo d'inverno
Scrive versi e li dona ai passanti
che amano fiori e parole




CADO

Crollano i muri della ragione
sulle macerie dell'apparenza
l'esistenza si consuma su scaffali
di cosmetici scaduti
dove gioco a truccarmi
Posseggo un equilibrio labile
e un sorriso stabile
Vago nella solitudine cerco
il divenire
L'essenza è come fuoco di 
sabbia in deserti spopolati
Anche adesso lo sento cadrò
ma senza nessuna ferita nessuna




SAPRO' DI TE

Ti cercherò ai margini del tuo destino
nelle pieghe del mio cammino
Ti cercherò nelle crepe delle mie notti
nell'odore della tua assenza
Ti cercherò nel rovescio del cielo più scuro
nell'eco dei timori
Ti scorgerò
dove nasce la pioggia
dove afferra il tramonto la sera
dove spegnerà le sue attese il mistero
Parleranno i nostri silenzi
ora che le parole hanno perso il senso
E tutte le volte saprò di te



VIA D'USCITA

Ingoio rabbia e
la penna diventa una lama affilata
che traccia parole taglienti
su fogli di vergine carta

Divoro paure e
la penna diventa una fionda
che scaglia parole
come pietre di fiume
su pagine chiare

Mi ubriaco di illusione e
la penna diventa leggera
come piuma d'airone
tinge il bianco di un foglio
in stupore

Scrivo flussi di vita e
la penna diventa la voce
che grida e
con parole d'inchiostro
diventa una via d'uscita






di Maria Mancino  plaquette impressa a Imola - MMXIX - Tutti i diritti sono riservati.







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